VENOSE
Si è molto dibattuto se il primum movens fosse rappresentato dalla disfunzione valvolare o dalla dilatazione; allo stato attuale delle conoscenze è quest’ultima l’ipotesi più accreditata, confermata tra l’altro da recenti, iniziali osservazioni di endoscopia venosa. Alla base della dilatazione venosa sta senza dubbio una meiopragia del tessuto elastico, fattore predisponente della malattia varicosa, sulla quale intervengono dei fattori facilitanti come l’obesità, l’ortostatismo prolungato, la stipsi, la gravidanza. In quasi tutte le statistiche internazionali, la patologia venosa determina circa il 70-80% delle ulcere vascolari degli arti inferiori. L’IVC è causata da incompetenza valvolare del circolo venoso profondo o del circolo venoso superficiale o di entrambe: essa può essere primitiva o secondaria ad una trombosi venosa (TV). Indipendentemente dalle ipotesi patogenetiche fin qui esposte, la cosa che importa ricordare è che il danno che parte dalle alterazioni del macrocircolo, varici, lesioni valvolari, trombosi, insufficienza venosa congenita o acquisita, si trasmette sempre col tempo al microcircolo e successivamente ai tessuti cutanei e sottocutanei. Sarà quindi importante interrompere questo processo il più precocemente possibile (chirurgia e/o scleroterapia) Bisogna inoltre ricordare l’effetto positivo dell’elastocompressione in ognuna di queste fasi. Essa ha mostrato effetti benefici sia sul macro, sia sul microcircolo e sul sistema linfatico, permettendo di ritardare l’evoluzione dell’IVC e di guarire prima le ulcere venose. |
ANATOMIA DEL CIRCOLO VENOSO
Le ulcere vascolari degli arti inferiori sono legate ad un’ipertensione venosa distrettuale da reflusso del sistema venoso superficiale e/o profondo con compartecipazione del sistema delle vene comunicanti o perforanti.
CIRCOLO VENOSO PROFONDO (Fig.1)
Po= Vena Poplitea
Ta= Vena Tibiale Anteriore
Tp= Vena Tibiale Posteriore
Pe= Vena Peroneale
G= Vene Gemellari
P.S= Vena Piccola Safena
G.S= Vena Grande Safena
A.SS=Anastomosi Grande-Piccola Safena
O= Anello del Muscolo G. Adduttore
Il sistema venoso profondo (Fig.1) è costituito da grosse vene di tipo propulsivo, ricco di valvole, sotto-aponeurotico e circondato da grosse masse muscolari.
E’ rappresentato da vene satelliti dei vasi arteriosi, di cui portano la medesima nomenclatura e che drenano il 90% del sangue venoso totale.
Generalmente questi rami venosi sono rappresentati in doppio per ogni vaso.
CIRCOLO VENOSO SUPERFICIALE
Rappresentato dalle Vene Safene. E’ un sistema sottocutaneo e soprafasciale. V. Grande Safena: mediale, origina dalla caviglia, decorre lateralmente a gamba e coscia per portarsi lateralmente e sboccare nel triangolo di Scarpa nella vena femorale. V. Piccola Safena: laterale, si dirige in alto nel sottocute del polpaccio per confluire nella vena poplitea. |
SISTEMA DI CONNESSIONE: VENE PERFORANTI
I sistemi superficiale e profondo sono collegati tra loro dalle perforanti, rami dotati di un sistema valvolare tale da permettere nel soggetto sano il flusso ematico unicamente dalla superficie in profondità. Vi sono almeno 90 anastomosi in ogni arto. Sono clinicamente rilevanti le numerose vene comunicanti sovra-malleolari mediali, le cosiddette vene di CoKett, la cui insufficienza è di particolare significato nella comparsa della lesione ulcerativa.
L’incontinenza di una o più perforanti comporta un incremento pressorio ed una dilatazione delle vene malleolari con conseguente eritema venoso alla caviglia fino allo sviluppo di discromie cutanee, lipodermatosclerosi ed ulcerazioni.
FISIOPATOLOGIA | DIAGNOSI | TERAPIA | CAS0 CLINICO | GALLERIA FOTO |